L’emendamento del ddl alla pubblica
amministrazione presentato da Marco Meloni sui concorsi pubblici porterà a una svalutazione del voto di laurea a
favore di una maggiore importanza dell’ateneo di provenienza del laureato.
Quindi conterà sì un 110 e lode ma dipenderà molto anche da dove è stato
conseguito tale risultato.
Tale provvedimento è anche volto ad
arginare il fenomeno di quelle università che hanno molti laureati con il
massimo dei voti e che quindi possono essere valutate come facoltà a manica
larga e che permettono quindi di conseguire facilmente una laurea.
Una conseguenza di tale provvedimento
potrebbe essere la distinzione tra
università di serie A e università di serie B con minori iscrizioni in
quest’ultime, ma un effetto positivo sicuramente sarà quello di disincentivare
i cosiddetti “diplomifici”.
Una polemica si è già aperta su chi
considera questa legge un ennesimo passo contro la meritocrazia e verso
l’abolizione del valore legale del titolo di laurea.
(18 luglio 2015)