Dal
glam rock di Roberto Cavalli all'urban-hipster di Philipp Plein, l'uomo
autunno-inverno 2017 calca le passerelle delle prime due giornate della
settimana della moda milanese con una consapevolezza ritrovata. Lo stile
è sempre e ancor più eclettico, ogni brand è forte nella sua
individualità, ricercata e delineata, e la commistione di genere lascia il
posto a quella vanità maschile che, sinonimo di virilità, intriga e seduce
senza bisogno di osare troppo. Apre le danze Peter Dundas per Roberto Cavalli,
e, senza rinunciare ai tratti distintivi del marchio quali l'impronta animalièr
e il mood da cine-star, gioca con lane e velluti per creare capispalla che
variano dai classici blazer e le mantelle, ricamate con motivi floreali
barocchi, alle pellicce. I colori sono polverosi, nero, grigio e cammello, i
principali. Guizzi di luce dall'accenno rock vengono dati grazie al carta da
zucchero e al bianco.
Corneliani
ci porta indietro nel tempo agli anni '40, quando l'eleganza era il sinonimo di
funzionalità. Spalle larghe, fedora alla “Bogey”, i cappotti e le giacche
Corneliani sono super leggeri, le forme decostruite, le impunture a vista a
smorzare un rigore altrimenti eccessivo. La maglieria è protagonista nella
versione a trama larga e i tessuti spaziano dal cashmere al nylon passando per
l'astrakan. Il marrone è il colore principe, dal tabacco a tutte le altre
nuances. I ricami all'uncinetto sono minuziosi e realizzati a mano. Così' anche
gli ornamenti tridimensionali che impreziosiscono i tessuti del guardaroba
firmato Ermenegildo Zegna, per il quale Stefano Pilati porta in
passerella una finezza estrema, che parla di lavorazione sartoriale e
ricercatezza declinate in soprabiti di cashmere, cotoni, e fur, da accompagnare
a borse e zaini in pelle, e le immancabili derby (borchiate o frangiate).
Raffinatezza e precisione sono anche i punti cardine di Jil Sander che
gioca con le silhouette in verticale e diagonale per rielaborare i volumi. I
tagli sono netti, il mood edgy-noir. Non manca nessun soprabito, dal long coat,
al parka, al bomber multiuso. Gli inserti di pelle accoppiata contribuiscono a
ricalcare l'allure sporty che da sempre contraddistingue il brand. E se il
temperamento sportivo e un'eleganza ricercata sono un po' gli ingredienti
principali di questa nuova moda uomo, Versace li interpreta con
un'immancabile tocco '80. Camaleontica e terribilmente glamour, Donatella
propone cappotti ampi da abbinare a pantaloni dritti, e chiodi in pelle
laminata su fuseaux iridescenti. I tagli sono decisi, i volumi a contrasto. Le
varsity jackets e i completi seguono perfettamente il fit del corpo ma si
portano con camice vaporose. Sneakers alla caviglia e zaino in spalla fanno da
corredo. Di impronta più trasgressiva e metropolitana sono le collezioni A/I
2017 firmate Les Hommes e Philipp Plein.
I capi di punta sono
comunque le giacche, in pelle stile bikers, e bomber dal piglio urban. Les
Hommes reinventa i pantaloni secondo soluzioni tecniche dinamiche e li abbina a
camicie e soprabiti dalle grafiche tribali, che rende più street aggiungendo
spruzzi di borchie. Philipp Plein porta in passerella gli skater di nuova
generazione, dallo spirito hipster e lo stile dark. Anche qui non mancano i giubbotti,
bellissimi i chiodi da portare su t-shirt ispirate ai super eroi e i completi
con chiusura a scialle che fanno la differenza. Infine, non mancano cappelli,
guanti bandane e chiaramente i biker boots. L'uomo di Lucio Vanotti,
talento ospitato da Giorgio Armani nel teatro di via Bergognone a Milano, sono
meno esosi e più introspettivi, quasi dei monaci samurai sospesi tra l'ascetico
e il marziale. Rilassato e casual è invece l'uomo Marni che indossa
bluse dalle lunghezze over e i colli geometrici, blazer dalle stampe romantiche
e cappotti fluidi e colorati con inserti fur. I colori, tratto iconico del
brand, si ripetono a tocchi, dal nero, al bordeaux, il senape, il cammello e
gli azzurri.
(23 gennaio 2016)