Il caso Spotlight (domani 18 febbraio nelle sale italiane, ndr) racconta la storia
del gruppo di giornalisti investigativi del Boston
Globe, soprannominato Spotlight,
che nel 2001, sotto incarico del neodirettore del giornale Marty Baron, avvia un’indagine
sulla notizia di cronaca relativa a un prete locale accusato di aver abusato
sessualmente di giovani parrocchiani nel corso degli anni.
Consapevoli
dei rischi a cui vanno incontro, il caporedattore Walter “Robby” Robinson, i
cronisti Sacha Pfeiffer e Mike Rezendes e lo
specialista in ricerche informatiche Matt Carroll cominciano a indagare sul
caso. Con l’avanzare delle indagini emerge con sempre maggiore evidenza che
l’insabbiamento dei casi di abuso è sistematico e che il fenomeno è molto più
grave ed esteso di quanto si potesse immaginare.
Per
la regia di
Tom McCarthy, Il caso
Spotlight è un
film tratto da una storia vera, negli USA è stato vietato ai minori
di 17 anni non accompagnati da adulti per il linguaggio e i riferimenti
sessuali espliciti, la pellicola però non è mai volgare, anzi, è sempre
elegante e sobria nel raccontare quelli che sono i fatti, essendo al di sopra
delle parti.
Una sceneggiatura quasi
impeccabile, 128 minuti di narrazione mai noiosa; nonostante
la pellicola si prenda i suoi tempi nel raccontare la storia, il film si presta
alla storia e si adatta ad essa, e questo fa sì che il risultato finale sia una
sceneggiatura coinvolgente e appassionante.
Una
figura fondamentale nella trama è il direttore del giornale Marty Baron che pur
comparendo relativamente poco sullo schermo, risulta il motore di tutto,
bravissimo l’attore Liev Schrieber che riesce ad essere carismatico e
credibilissimo nonostante il suo personaggio non sia particolarmente loquace.
Bravissimi anche tutti gli altri attori ma una citazione particolare per Mark
Ruffalo che, nei panni di Mike Rezendes, ci regala un’interpretazione
formidabile.
Diversi
i premi già vinti e sei le candidature agli Oscar 2016, tra cui miglior Film
e miglior Regia. Un capolavoro? Forse no, ma è un film da vedere assolutamente
e a cui dare una possibilità perché è sicuramente tra i migliori usciti nello
scorso anno.
Fausto Orrù
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