Ben 6 milioni di
italiani soffrono di emicrania. Numeri da capogiro, insomma. 6 milioni di
italiani che, giornalmente, vengono messi KO dal dolore, lancinante e
ingestibile. 6 milioni di italiani che sentono il cuore pulsare nelle tempie. 6
milioni di italiani per i quali nessun rimedio ha mai funzionato. 6 milioni di
italiani… fra i quali ci sono io. Quando sento un leggero dolore lo so: quella
sarà una giornata impossibile, perché il male aumenterà e aumenterà – come nei
peggiori film horror.
Il libro “Mangia sano che ti passa” dei professori
Jirillo (Università di Bari) e Barbanti dà dei consigli, a tal proposito, molto
utili. Non tutti sanno che l’alimentazione influenza enormemente gli attacchi
di emicrania. Nel tempo credenze metropolitane ci hanno fatto pensare che ci
siano dei cibi particolari capaci di innescare la piaga del male alla testa ma
i due studiosi smentiscono il tutto. Sono alcuni comportamenti da evitare,
dicono, non occorre demonizzare questo o quel cibo.
Parliamo, ad
esempio, della scarsa idratazione. Molti tendono a bere pochissimo durante la
giornata. Ma cosa provoca non idratarsi in modo corretto? Questa tendenza
induce squilibri elettrolitici, disfunzioni energetiche, disturbi vegetativi,
fino alle modificazioni strutturali dell’encefalo. Bere almeno un litro d’acqua
in più delle dosi consigliate invece pare sia un buon rimedio all’emicrania.
Un’altra
abitudine da lasciarsi alle spalle per vivere più sani? L’alcool, soprattutto
se come aperitivo. Vino bianco, liquori scuri (whisky e bourbon, ad esempio) e
stomaco vuoto: ingredienti per scatenare gli attacchi.
Altro modo per
chiedere al mal di testa di venire a farci visita è saltare i pasti.
Attenzione anche
al caffè: caffeina e sostanze nervine (come quelle contenute in te e cacao), consumate
in dosi consigliate, possono persino aiutare ma il loro abuso cronicizza il
disturbo sopra citato.
Be’, alla fine
l’alimentazione equilibrata paga sempre e su ogni cosa.