La situazione
in Medio Oriente diventa sempre più tesa e questa volta ad essere al centro
dell’attenzione internazionale è lo stato del Qatar.
Questa
mattina Arabia Saudita, Egitto, Emirati
Arabi, Bahrein e Yemen hanno interrotto le relazioni diplomatiche con il Qatar.
Il piccolo ma ricco stato sul Golfo Persico è accusato di sostenere
economicamente e militarmente i miliziani dello Stato Islamico e gli affiliati
di Al Qaeda, in particolare il gruppo Nusra Front. La richiesta è stata
avanzata da Bahrein ed Arabia Saudita e, a catena, seguita dagli altri Paesi. Tra le motivazioni, quella di “proteggere
la sicurezza nazionale dal pericolo del terrorismo e dell’estremismo”.
Il Qatar replica, attraverso la voce del
primo Ministro, che la decisione “è
assolutamente ingiustificata e basata su affermazioni e accuse prive di
fondamento”. E, dopo avere rassicurato i cittadini sul fatto che ciò non
inciderà sulla loro quotidianità, ha aggiunto, secondo quanto riportato dalla
tv locale Al Jazeera, che
“l’obiettivo di questa mossa è chiaro: vogliono
imporre una custodia sul Qatar, violandone la sovranità”.
Il Segretario di Stato americano, Rex
Tillerson, ha invitato tutti i Paesi del
Golfo a risolvere eventuali divergenze attraverso il dialogo. E sulla
guerra in Siria ha commentato: “Non mi aspetto che ciò avrà un impatto
significativo nella lotta contro il terrorismo nella regione o a livello
globale”. Ma i Paesi del Golfo appaiono piuttosto fermi nella decisione.
L’Arabia
Saudita ha chiuso le frontiere di terra, lo spazio aereo ed il traffico
marittimo con il Qatar, mentre la
compagnia di bandiera degli Emirati Arabi, Etihad Airways, ha annunciato che
tutti i voli da e per Doha, capitale del Qatar, saranno cancellati a partire
dalle 2:45 di martedì, ora locale. Egitto e Bahrein annunciano di volere
adottare le stesse misure.
Due settimane il tempo dato ai cittadini del Qatar presenti
in Arabia Saudita, Egitto, Bahrein ed Emirati Arabi, per lasciare i Paesi del Golfo. Meno quello concesso ai diplomatici presso le ambasciate: soltanto 48 ore.
Il Qatar è
stato espulso anche dall’alleanza a guida Saudita che combatte i terroristi del
gruppo Houthi in Yemen. Anche questa volta, l’accusa è quella di favorire con
armi e denaro il terrorismo, l’estremismo e le organizzazioni settarie.
Secondo
quanto riportato da BBC, a scatenare questa crisi diplomatica senza
precedenti sarebbero state le affermazioni dell’emiro del Qatar, Sheikh
Tamim bin Hamad Al Tha, che avrebbe
espresso il suo sostegno all’Iran, considerato un sostenitore dell’ISIS, ad Hamas, organizzazione terroristica
palestinese, Hezbollah, partito
sciita libanese, ed Israele. L’emiro
avrebbe persino lasciato intendere che la permanenza di Donald Trump alla casa
Bianca non sarebbe durata a lungo. Il
Qatar ha subito smentito tali affermazioni precisando che si sarebbe trattato
di un hacker. Le tv locali, dunque, e i media di informazione sarebbero
stati vittima di un cyber attacco. A questa spiegazione non hanno creduto,
però, i Paesi del Golfo, che due settimane fa hanno bloccato l’accesso a tutti
i siti di informazione del Qatar, inclusa Al
Jazeera. Il Qatar, infatti, è
accusato di diffondere, attraverso i suoi media, messaggi di gruppi
terroristici.
BBC ricorda che durante l’ultima
visita di Donald Trump a Riyad, capitale dell’Arabia Saudita, il presidente
americano aveva incoraggiato i paesi musulmani del Golfo ad assumere un ruolo
guida nella lotta al terrorismo, accusando al contempo l’Iran di destabilizzare
il Medio Oriente. Ed è proprio alle relazioni tra Iran e Qatar che i Paesi del
Golfo guardano con sospetto.
L’Iran tuttavia interviene nella disputa diplomatica
condannando sia l’interruzione dei rapporti diplomatci che la chiusura delle
frontiere. “Non è un modo per risolvere la crisi”, twitta Hamid
Aboutalebi, vice capo dello staff del presidente iraniano Hassan Rouhani. “Come
ho detto prima, l’aggressione e l’occupazione non porteranno altri risultati se
non l’instabilità”.
Intanto, la borsa del Qatar ha registrato questa
mattina un crollo drammatico.
Anna Rita Santabarbara
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